Il Responsabile della Transizione Digitale (RTD) e la Dichiarazione di accessibilità


La Dichiarazione di accessibilità può e deve considerarsi lo strumento attraverso il quale le Amministrazioni Pubbliche rendono pubblico lo stato di accessibilità di ogni sito web e applicazione mobile di cui sono titolari.

Le scuole redigono la dichiarazione e poi la pubblicano utilizzando esclusivamente l’applicazione online messa a disposizione dal sito del Governo nazionale al link https://form.agid.gov.it. La conformità al modello di Dichiarazione di Accessibilità è garantita esclusivamente dalla compilazione del modello online fornito da AGID.

Attività necessarie prima di compilare la dichiarazione


L’art. 17 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, “Codice dell’Amministrazione Digitale” (di seguito, “CAD”), modificato da ultimo con i decreti legislativi n. 179 del 2016 e n. 217 del 2017, prevede che le Pubbliche Amministrazioni “garantiscano l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e la digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo” ed inoltre che “attribuiscano ad un Ufficio dirigenziale generale l’attuazione delle linee strategiche per la loro riorganizzazione e digitalizzazione”.

La norma, dunque, prevede che tra le attività necessarie prima di compilare la dichiarazione debba esserci la nomina del Responsabile della Transizione Digitale (RTD).

Successivamente occorre anche aver indicato su Indice PA (iPA) la mail dell’RTD della propria amministrazione; senza questa mail pubblicata su iPA non è possibile accedere all’applicazione e quindi non è possibile inviare la dichiarazione (nel caso degli Istituti Scolastici sarà preso in considerazione l’indirizzo email dell’ente così come indicato su IndicePA).

Il provvidenziale intervento del Ministero dell’Istruzione


Il Ministero dell’Istruzione, però, con propria Nota-M.I. di prot. 2260 del 05-12-2019 ha dichiarato che “Alla luce della ratio sottesa nell’art. 17 del CAD e con particolare riferimento a quanto previsto al comma 1-septies dello stesso in merito alla possibilità di esercitare le funzioni di RTD in forma associata, l’Amministrazione – anche a seguito delle interlocuzioni intercorse con AGID – ha ritenuto opportuno che il Responsabile della Transizione Digitale del MIUR ricopra tale ruolo anche per le Istituzioni scolastiche ed educative. La Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica già si occupa, inter alia, della pianificazione nonché dell’attuazione delle linee strategiche per la digitalizzazione dei processi dell’Amministrazione e delle Scuole. Tale soluzione è quindi finalizzata a valorizzare gli interventi di sviluppo tecnologico già posti in essere dall’Amministrazione coerentemente con il ruolo del MIUR quale soggetto abilitante il percorso di trasformazione digitale del settore Istruzione.”

Per tutti gli istituti scolastici, quindi, la figura di RTD è ricoperta del Responsabile della Transizione Digitale del Ministero stesso.

Il compito degli istituti scolastici


La nota del Ministero dell’Istruzione prosegue notando che “Le figure e le funzioni organizzative già previste ed operative nelle Scuole (ad es. Animatori digitali; Team per l’innovazione digitale, ecc.) opereranno anche in sinergia rispetto al coordinamento centralizzato del RTD, per una partecipata attuazione degli indirizzi strategici del MIUR. Tenuto conto di quanto sopra, le Istituzioni scolastiche ed educative che abbiano eventualmente nominato un RTD, sono invitate ad adeguarsi a quanto indicato nella presente nota e, per l’appunto, a far decadere le nomine effettuate, riconoscendo il RTD del MIUR quale unico responsabile per la transizione digitale”.

Le scuole dovranno quindi:

  • Indicare nella propria Amministrazione Trasparente la figura del RTD del MIUR quale responsabile unico per la transizione digitale
  • far decadere l’eventuale nomina interna di RTD
  • formare il proprio Animatore Digitale sulle tematiche della trasparenza, dell’anticorruzione e della transizione digitale
  • individuare le risorse interne per affrontare le incombenze derivanti dai nuovi obblighi di pubblicazione, di trasparenza e di anticorruzione, oppure individuare consulenti esterni che possano supportare la scuola nel processo di adeguamento

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